Le Fiamme Gialle di Catania, in sinergia con l’Agenzia delle Dogane e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito 15 provvedimenti di misura cautelare nei confronti di altrettanti soggetti, nelle province di Catania, Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Ragusa, in quanto ritenuti responsabili di una articolata frode alle accise e all’IVA, realizzata per mezzo di fatture per operazioni inesistenti.
Le indagini del Nucleo PEF hanno riguardato un sodalizio criminale che commercializzava oli minerali in evasione dell’IVA e delle accise, sfruttando il regime agevolato concesso dalla legge per il “gasolio agevolato ad uso agricolo” (10% Iva e accisa agevolata) per destinare poi il prodotto alla normale autotrazione (IVA al 22%). Il meccanismo illecito si basava su vendite fittizie di ingenti quantitativi di prodotto ad accisa agevolata e sul conferimento effettivo del gasolio a 4 depositi nell’agrigentino. I finanzieri hanno infatti sequestrato circa 41.000 litri di gasolio frutto di frode e alcune autobotti.
La disciplina del Testo Unico Accise e quella dei delitti tributari di natura fraudolenta, attuati anche per mezzo di fatture per operazioni inesistenti, sono descritti nell’opera “I Codici per l’attività di Polizia Economico-finanziaria” che riporta le articolate normative di riferimento per giuristi e operatori del comparto.
“I Codici per l’attività di Polizia Economico-finanziaria” di Piero Luigi Vigna e Roberto Alfonso