Proseguono le indagini della Procura di Milano e dei Carabinieri di Varese sulla società dedita a “dossieraggi” illegali nei confronti di personalità del mondo politico, economico e dello spettacolo, raccogliendo dati anche da banche dati ad accesso riservato nella titolarità delle Autorità pubbliche o delle Forze di Polizia, come il Sistema di Indagine (SDI) gestito dal Servizio per i Sistemi Informativi Interforze, che registra numerose informazioni sulla sfera privata di ogni cittadino (es. luoghi e strutture dei pernottamenti, controlli sul territorio, ecc.), oltre ai precedenti penali e di polizia.
Tra i reati introdotti con legge 457/1993 (e rafforzati nel giugno 2024 con ulteriore previsione) figura anche l’accesso abusivo a sistemi informatici (art. 615 ter C.P.) che prevede un’aggravante di pena, da 3 a 8 anni, qualora la violazione interessi, tra gli altri, sistemi informatici o telematici di interesse militare o relativi all’ordine pubblico o alla sicurezza pubblica.
Si tratta dei delitti classificati nella “inviolabilità del domicilio” a tutela della sfera privata (es. caselle di posta elettronica, archivi informatici, smartphone) che puniscono le violazioni alla riservatezza dei dati personali. Le casistiche delittuose previste agli articoli 615 e seguenti sono consultabili nel volume di Roberto Alfonso e Piero Luigi Vigna “Codice penale Codice di procedura penale Norme speciali”, giunto alla XXXIII edizione.
“Codice penale Codice di procedura penale Norme speciali” di Roberto Alfonso e Piero Luigi Vigna