Presso il Tribunale di Monza si è tenuto un particolare processo riferito a irregolarità nella gestione del conferimento rifiuti presso una piattaforma ecologica comunale della Brianza, che vede imputati alcuni addetti alla discarica, prestatisi, anche, anche dietro modico compenso, a favorire illeciti smaltimenti e falsificazione di Formulario Identificazione Rifiuti (FIR).
La disciplina generale delle “attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti”, punite dall’art. 452-quaterdecies C.P., prevede sempre, nel caso di condanna, la confisca, anche nella forma “allargata” delle cose che sono servite per commettere il reato e dei proventi dello stesso.
Il sistema normativo di presidio e di monitoraggio del ciclo dei rifiuti è illustrato nel volume “Codice dell’ambiente” di Alessio Scarcella, Magistrato della III Sezione Penale della Corte di Cassazione e fa riferimento al D.Lgs. 152/2006 (Norme in materia ambientale), che comprende, tra l’altro, norme a tutela del suolo, delle acque e dell’aria e disposizioni di monitoraggio e di contrasto all’abbandono dei rifiuti, anche grazie al tracciamento delle sostanze pericolose (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti – SISTRI) di cui all’art. 188-ter del Codice.