Presidio e monitoraggio del ciclo dei rifiuti

   Il Rapporto 2024 di Legambiente dal titolo “Ecomafia 2024. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia” riporta un quadro statistico delle violazioni ambientali e offre una georeferenziazione accurata degli illeciti, che delineano una situazione preoccupante nella quale la Campania figura al primo posto tra le regioni afflitte da illeciti ambientali. Con 4.952 reati, pari al 14% del totale nazionale. Seguono la Sicilia, con 3.922 reati, +35% rispetto al 2022), la Puglia con 3.643 illeciti penali e la Calabria (2.912 reati), mentre la Lombardia è sempre al primo posto tra le regioni settentrionali colpite da violazioni ambientali.

   Il sistema normativo di presidio e di monitoraggio del ciclo dei rifiuti è illustrato nel volume “Codice dell’ambiente” di Alessio Scarcella, Magistrato della III Sezione Penale della Corte di Cassazione e fa riferimento al D.Lgs. 152/2006 (Norme in materia ambientale), che comprende, tra l’altro, norme a tutela del suolo, delle acque e dell’aria e disposizioni di monitoraggio e di contrasto all’abbandono dei rifiuti, anche grazie al tracciamento delle sostanze pericolose (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti – SISTRI) di cui all’art. 188-ter del Codice.

 

                                                                                       Laurus_Robuffo_H10_Codice_dell_Ambiente_di_Alessio_Scarcella_IV_edizione_2024_copertina_400x560pixel

                                                                            “Codice dell’ambiente” di Alessio Scarcella

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