L’Organismo degli Agenti e dei Mediatori Creditizi (noto come OAM) ha esaminato i flussi di valuta virtuale del primo trimestre 2024. L’analisi, in collaborazione con Banca d’Italia e Consob, rivela che il saldo totale in criptovalute detenute dalla clientela italiana supera i 2,7 miliardi di euro, registrando un +85% rispetto all’ultimo trimestre 2023. Cresce anche il numero dei cosiddetti VASP (Virtual Asset Service Provider), cioè i prestatori di servizi di mediazione e cambio, e il numero di operazioni e clienti in persona fisica.
Dal 2021, anche la legge italiana contempla i rischi d’illecito legati al fenomeno delle valute virtuali, avendo modificato l’art. 493-ter (Indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti) del Codice Penale. È stato introdotto infatti l’art. 493-quater (Detenzione e diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici diretti a commettere reati riguardanti strumenti di pagamento diversi dai contanti) e lo stesso art. 640-ter (Frode informatica) considera ora anche le condotte illecite strumentali a trasferire valuta virtuale in danno del titolare.
Il panorama normativo dei delitti contro il patrimonio e di quelli contro la fede pubblica – come delineato dal D.Lgs. 184/2021 – è consultabile nel volume di Roberto Alfonso e Piero Luigi Vigna “Codice penale. Codice di procedura penale. Norme speciali”, giunto alla XXX edizione.
“Codice penale. Codice di procedura penale. Norme speciali” di Roberto Alfonso e Piero Luigi Vigna