Nuovi casi di utilizzo di telefoni cellulari in carcere si sono registrati nelle scorse settimane a Messina e Secondigliano. A Messina, i Carabinieri hanno eseguito numerose perquisizioni nella casa circondariale di Gazzi nei confronti di 21 detenuti e anche nei confronti di alcuni agenti in servizio nella struttura. La DDA del capoluogo peloritano ha chiarito poi in una nota di aver ricostruito una fitta rete di comunicazioni telefoniche tra i detenuti e l’ambiente esterno, nonché una consistente attività di consumo e cessione di stupefacente tra i detenuti.
Le regole della vita carceraria non lo ammettono molti oggetti di uso comune (alcune tipologie di generi alimentari, telefoni cellulari, altri strumenti di comunicazione o utensili) sulla base di regole di ordine e di sicurezza fissate dal Regolamento e di più severe restrizioni per quei detenuti in regime carcerario 41-bis (Situazioni di emergenza) della legge 354/1975, a fronte di apposito decreto del Ministro della Giustizia su proposta del Pubblico Ministero competente. La normativa in esame è illustrata nel “Codice Penitenziario Commentato”, a firma di Santi Consolo e Giovanni Russo, entrambi già al vertice dell’Amministrazione Penitenziaria.

“Codice Penitenziario Commentato”, di Santi Consolo e Giovanni Russo
Le restrizioni previste dalla vita carceraria
Nuovi casi di utilizzo di telefoni cellulari in carcere si sono registrati nelle scorse settimane a Messina e Secondigliano. A Messina, i Carabinieri hanno eseguito numerose perquisizioni nella casa circondariale di Gazzi nei confronti di 21 detenuti e anche nei confronti di alcuni agenti in servizio nella struttura. La DDA del capoluogo peloritano ha chiarito poi in una nota di aver ricostruito una fitta rete di comunicazioni telefoniche tra i detenuti e l’ambiente esterno, nonché una consistente attività di consumo e cessione di stupefacente tra i detenuti.
Le regole della vita carceraria non lo ammettono molti oggetti di uso comune (alcune tipologie di generi alimentari, telefoni cellulari, altri strumenti di comunicazione o utensili) sulla base di regole di ordine e di sicurezza fissate dal Regolamento e di più severe restrizioni per quei detenuti in regime carcerario 41-bis (Situazioni di emergenza) della legge 354/1975, a fronte di apposito decreto del Ministro della Giustizia su proposta del Pubblico Ministero competente. La normativa in esame è illustrata nel “Codice Penitenziario Commentato”, a firma di Santi Consolo e Giovanni Russo, entrambi già al vertice dell’Amministrazione Penitenziaria.
“Codice Penitenziario Commentato”, di Santi Consolo e Giovanni Russo