Le recenti cronache giudiziarie si sono occupate di una società milanese attiva nella ricerca informativa e nella valutazione del rischio aziendale, la quale, secondo la Procura meneghina, avrebbe realizzato presunti dossier su personalità del mondo politico, economico e dello spettacolo, prendendo anche da banche dati ad accesso riservato nella titolarità delle Autorità pubbliche o delle Forze di Polizia, come il Sistema di Indagine (SDI), che contiene numerose informazioni sulla sfera privata di ogni cittadino, oltre ai precedenti penali e di polizia.
In generale, l’accesso abusivo a sistemi informatici (art. 615 ter C.P.) prevede un’aggravante (pena da 3 a 8 anni) qualora la violazione interessi, tra gli altri, sistemi informatici o telematici di interesse militare o relativi all’ordine pubblico o alla sicurezza pubblica.
Il panorama dei delitti ricadenti nella “inviolabilità del domicilio” tutela anche la sfera privata (es. caselle di posta elettronica, archivi informatici, smartphone) e mira ad assicurare la riservatezza dei dati personali. Le casistiche delittuose di cui agli articoli 615 e seguenti sono consultabili nel volume di Roberto Alfonso e Piero Luigi Vigna “Codice penale Codice di procedura penale Norme speciali”, giunto alla XXXIII edizione.
“Codice penale Codice di procedura penale Norme speciali” di Roberto Alfonso e Piero Luigi Vigna