Il film storico “Napoleon” di Ridley Scott, pur ben figurando al botteghino, ha ricevuto numerose critiche sul piano storico. Stando agli studiosi, la vita di Napoleone Bonaparte descritta nel film non sarebbe affatto aderente alla realtà storica. Un discendente di Bonaparte, Joachim Murati, ha persino scritto una recensione critica su “Forbes”, contestando le troppe libertà del regista”.
Il regista Ridley Scott ha in realtà ripreso un progetto di Stanley Kubrick, che aveva lavorato al tema della vita di Napoleone negli anni ’70, giungendo a realizzare il documentario “The greatest movie never made”.
Ma perché un uomo morto in esilio 200 anni fa merita ancora l’interesse di artisti e di intellettuali?
Gli interrogativi sull’ascesa e la caduta di Napoleone Bonaparte hanno ispirato, tra l’altro, anche il volume “Rivoli. La nascita di un condottiero” a firma del Generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri Andrea Rispoli, che rievoca il capolavoro tattico di Bonaparte nella battaglia di Rivoli Veronese, combattuta il 14 gennaio 1797, descrivendo numerosi altri dettagli sull’azione e il pensiero dell’imperatore dei francesi.
“Rivoli. La nascita di un condottiero” di Andrea Rispoli