Nel Dicembre 2024, la Squadra Mobile di Brescia ha impiegato circa 100 uomini e unità cinofile in un’ampia operazione antimafia, nei confronti di alcuni indagati attivi tra le province di Brescia e Palermo. Su ordine del Tribunale di Brescia, sono state eseguite 5 ordinanze di custodia cautelare, 4 delle quali in carcere, contestando reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, associazione a delinquere finalizzata a reati contro il patrimonio, rapina a mano armata e usura, con il sequestro di 30.000 euro nei confronti di uno degli indagati, ritenuto dedito a prestiti usurari a tassi di oltre il 30%. Le indagini sono partite da un odontoiatra lombardo, pesantemente minacciato dagli indagati, anche con il lancio di teste di capretto mozzate all’interno del suo giardino privato, per costringerlo a “pagare” per la protezione. In generale, i delitti di estorsione e di usura sono comunemente ritenuti dagli investigatori e dai Magistrati come “reati-spia” di presenza mafiosa nel contesto socio-economico.
Nell’opera “I rapporti tra mafia e impresa” del dottor Giovani Melillo, Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, del magistrato Enrico Contieri e del Colonnello GdF Giuseppe Furciniti, si approfondisce il tema dell’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale, partendo dal modello tradizionale di impresa “mafiosa”. L’opera costituisce strumento di consultazione economico-giuridica completo, agile e di immediata fruibilità sulle complesse questioni interpretative e applicative connesse alla definizione dei rapporti tra mafia e impresa.
“I rapporti tra mafia e impresa”, di Giovani Melillo, Enrico Contieri e Giuseppe Furciniti