L’azione della Polizia giudiziaria volta al prelievo coattivo di campioni biologici (sangue, saliva, capelli, peli) sulla persona, nei casi necessari, è regolata, in ambito penale, dall’art. 224 bis (Provvedimenti del giudice per le perizie che richiedono il compimento di atti idonei ad incidere sulla libertà personale) del C.p.p., introdotto negli anni 2000 anche in relazione ad accertamenti preventivi antiterrorismo e subordinato a provvedimento del giudice. Tuttavia, la Corte di Cassazione (Sez. 1, n. 48907/2013) ha ritenuto legittimo l’utilizzo del campione biologico raccolto e sequestrato dalla polizia giudiziaria, senza prelievo coattivo e anche all’insaputa dell’indagato, ad esempio tramite raccolta di un mozzicone di sigaretta recante tracce salivari.
L’opera “La Polizia Giudiziaria. Atti e attività” descrive, tra l’altro, gli adempimenti delle Forze dell’ordine in fase di acquisizione probatoria, le garanzie agli indagati e alle controparti e la diligente custodia di tutti i corpi di reato, che devono risultare da verbale. Il volume è un agevole strumento di documentazione professionale che unisce all’approfondimento teorico un taglio pratico e operativo, offrendo i necessari aggiornamenti tramite QR Code.
“La Polizia Giudiziaria. Atti e attività”, di Raffaele Cantone ed Enrico Contieri