Il traffico illecito di rifiuti tossici e gli istituti di contrasto

   I Carabinieri forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo hanno recentemente eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di 16 persone e 6 aziende, coinvolte in un’associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti. Le operazioni, concentrate ad Alcamo, hanno investito la provincia di Palermo, con interventi anche a Bagheria, Borgetto, San Giuseppe Jato, Partinico e Palermo.

  Le indagini del N.I.P.A.A.F. (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale) di Palermo hanno riguardato un sodalizio criminale che agiva nella raccolta e gestione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi per mezzo di soggetti talvolta non autorizzati e privi di F.I.R. (formulario identificazione rifiuti). I materiali venivano miscelati e rivenduti come rifiuti ferrosi non pericolosi, per un ammontare accertato di circa 3.000 tonnellate di rifiuti e un valore di circa 300mila euro.

  La normativa illustrata nel volume “Codice dell’ambiente” di Alessio Scarcella, Magistrato della III Sezione Penale della Corte di Cassazione, ha conosciuto numerose innovazioni e un rafforzamento degli strumenti di contrasto, mentre il monitoraggio dei rifiuti avviene mediante il “Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti”, gestito dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, con il supporto tecnico operativo dell’Albo nazionale dei gestori.

 

                                                                          Laurus_Robuffo_H10_Codice_dell_Ambiente_di_Alessio_Scarcella_IV_edizione_2024_copertina_400x560pixel

                                                              “Codice dell’ambiente” di Alessio Scarcella

Commenti chiusi